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Piatti di porcellana, piatti di vinile. La passione di Antimo Puca. Due espressioni di arte: una rivolta al piacere della cucina, l’altra a quella del rock’n’roll. Entrambe con tempi frenetici. Entrambe bizzarre ed entusiasmanti. Una passione che non esclude l’altra, anzi, si esaltano a vicenda! Come? Semplicemente, basta leggere la vita di Antimo Puca, con una colonna sonora a tempo di rock’n’roll.

“Può un’anima vivere senza cuore? Può un cuore sublimare le fiamme dell’inferno? Può esserci pace e comprensione fraterna? Può Valoroso imparare la sublime arte del vivere? Si può, si può, tutto si può fare. Basta! Basta consigli per gli acquisti. Immaginate un deserto e pescare a canna corta…”

“Che la mia vita su questa terra non sarebbe stata una passeggiata, purtroppo, lo capii quasi subito. Il destino aveva infatti in serbo per me un inizio niente male: mio padre Pietro, infatti, chiuse gli occhi per sempre quando io li avevo a malapena aperti. Era il 12 giugno, avevo solo trentatré giorni e già venivo chiamato a fare i conti con una situazione estremamente difficile”.

L’autore è nato e vive sulla collina di un grazioso paesino del “magico” nordest tra chitarra, vinili, CD e la rivista musicale Rumore. Ex pittore ed ex musicista dilettante, appassionato di calcio dal cuore nerazzurro, pensionato dopo un’intera esistenza da ragioniere ligio al dovere (ma che si fa per sbarcare il lunario!), rockettaro fino al midollo… cos’avrà mai combinato nei suoi settant’anni e più di vita? Lo scopriremo solo leggendo.